mercoledì 20 agosto 2008

Lode alla parzialità


Quando spesso sento lodare l'imparzialità in campi come la politica, qualcosa mi prude. Penso sia una parte della mia psiche (malata e deviata), che produce un pensiero assai differente, che esalta la parzialità come presa di posizione.
Fondamentale in svariati campi come la giustizia, dove spesso invece scarseggia, oramai viene ricercata a vanvera in occasioni in cui è richiesto dalla situazione uno schieramento: come spesso accade in Italia si scambiano campi semantici e competenze, con risultati molto scarsi e perfino pericolosi.
Già, perché a mio vedere vi può essere dialogo solo in presenza di una divergenza di vedute, di una presa di posizione da parte dei dialoganti: essere imparziali su questioni etiche o politiche non permette un colloquio davvero costruttivo, uno scambio di opinioni appunto, che per essere scambiate devono differire in qualcosa almeno.
Essere imparziali diventa troppo di frequente l'uscita sul retro da una situazione rischiosa: chi ha mai detto che confrontarsi con un'idea diversa sia facile o scontato? Tutt'altro è molto complesso: comporta in primis di mettere in dubbio le proprie credenze, e quindi un po' se stessi, e comporta anche una certa disponibilità nell'ascoltare e capire l'altro e le sue argomentazione. I suoi perché.
Tipicamente di fronte a una discussione su temi "caldi" si cerca, almeno da parte di qualcuno se non di tutti i presenti, l'assenso: ma l'assenso mi puzza di piattezza, di mancata costruzione.
Trovare un'idea diversa dalla propria, invece di ricevere solo conferme, permette di crescere sia come persona a 360°, sia sull'opinione che si possiede sull'argomento particolare: le conferme vanno ricercate nelle proprie convinzioni, nei motivi che hanno portato ad assumere un posizione del genere di fronte all'argomento in questione. Il rischio nascosto nella ricerca dell'assenso è la paura di mettere in dubbio e andare a scovare le motivazioni che stanno alla base del nostro sentire su argomenti scomodi, come aborto, politici e politica, fecondazione assistita, etc.
Su questi piani si dovrebbe esaltare la diversità di vedute, come unica via per sviscerare completamente argomenti così delicati: se, come un gregge di pecore, si va ad appoggiare un'unica visione combattendo le alternative, si rischia di finire col avere una visione limitata del problema. E la soluzione che ne uscirà sarà di certo limitata.
Per ricollegarci ai miei e nostri amati politici, spesso si dice con un po' di qualunquismo che "sono tutti uguali", "pensano allo stesso modo", "hanno gli stessi programmi", "rubano allo stesso modo": infatti sono i primi a lodare l'imparzialità, perché al giorno d'oggi schierarsi non conviene da un punto di vista politico (pensate a chi si è giocato le ultime elezioni, PDL e PD, cioè due partiti di centro, sede eletta dell'imparzialità). Al contrario è proprio nella politica che serve il dialogo maggiore tra idee diverse, perché solo così si può davvero trovare una soluzione concreta e fattibile ai problemi italiani, una soluzione che garantisca il rispetto di molti, se non tutti, i modi di vivere presenti nel nostro paese, così da evitare assurde e anacronistiche discriminazioni.
Il tanto acclamato dialogo tra le parti è necessario e sperabile, ma dev'essere costruttivo; per esserlo deve:
- esistere tra posizioni di partenza diverse, non che si sovrappongono su tutti i nodi fondamentali;
- comportare una messa in dubbio delle proprie posizioni, non cercando l'adeguamento di una parte all'altra (come spesso accade per chi è al potere...);
- avere lo stesso obiettivo in vista, per il quale lavorare in concertazione (in questo caso il bene della collettività di cui, in teoria, anche i politici fanno parte...).
Fatto così sarebbe una novità nella politica della seconda repubblica mai vista: un miracolo.
Sicuramente Berlusconi non so quanto sia d'accordo con la mia visione, convinto (lui e pochi altri, tipo i due votanti) di avere un complotto contro di lui (grazie ai 3 assassini che si sono fatti avanti): lui cerca di certo l'adeguamento. Infatti è un grande esaltatore e cultore dell'imparzialità.
Passate parola, anche in queste ormai finite vacanze.