Patrizia D'Addario era a Venezia, accolta come una diva ha percorso il red carpet e posato per i fotografi.Sono rimasto basito.
Qualcosa non mi tornava, non capivo il nesso tra cinema e escort: forse l'intrattenimento?
Davvero sconcertante la faccia tosta di una persona che dichiaratamente fa la prostituta d'alto borgo e si presenta come una diva alla Mostra del Cinema. Della serie che "un pelo di f*** tira più di un carro di buoi".
Potrebbe insegnare all'Università un corso su "come cavalcare l'onda", e alla magistrare "come cavalcare/2".
Non c'è più vergogna: Berlusconi smentisce nastri in cui la sua voce è nitida e inconfondibile, e querela per alzare un polverone.
L'altra che l'ha data a quello giusto si sente realizzata, anzi una diva!
E nessuno dice nulla, anzi tantissimi fotografi corrono a scattare, i TG (tutti!) ne parlano nei notiziari e quindi passa ancora di più l'idea che per diventare qualcuno basta poco: scegliere bene a chi darla.
E ti credo che poi (come su Videocracy) gli uomini dicono che sono discriminati, perché è più difficile sfondare per loro (o farsi sfondare).
Perché ormai questo è l'importante: sfondare, diventare qualcuno, farsi vedere, essere famosi.
Io che son cresciuto con l'idea di farmi una cultura, imparare una professione per poi costruirmi una famiglia mi sento vecchio, estraneo a una nazione che sta perdendo sempre più i valori e i concetti basilari.
Basilari nel senso che su quelli puoi contare sempre, mentre la fama è transitoria per definizione: una volta che da astro nascente sei divenuto meteora che farai?
L'indignazione massima è stato sapere che Corona, il Robin Hood del nuovo millennio, prende per una comparsata di un'ora o giù di lì in disco qualcosa come 10000 euri!
Un bravo ingegnere ne prende forse un quinto, ma in un mese...
Alla fine mi dico che la colpa non è, però, loro, ma nostra: siamo noi che li osanniamo, siamo noi che andiamo in disco se c'è Fabrizio Corona, siamo noi che facciamo share se c'è la D'Addario.
E siamo sempre e solo noi che possiamo cambiare questo andazzo.
Un andazzo pericoloso, perché se è vero che la cultura e il sapere medio dei giovani alle medie/superiori sta calando, non riesco a non imputarlo anche a cambiamenti culturali di tal portata.
Ma se abbiamo un cervello, perché non valorizzarlo?
