sabato 19 luglio 2008

Giustizia

La camera ha approvato, è notizia di pochi giorni fa, il lodo Alfano, ex lodo Schifani, meglio noto come dolo Berlusconi, per dirla alla Travaglio. Riesce difficile credere che questa sia una priorità per lo stato italiano, o meglio, per i suoi cittadini; piuttosto sembra una nuova versione di una legge ad personam già bocciata per incostituzionalità, ma oggi con l'aggravante del consenso da parte del capo dello stato, consenso obbligato in nome del dialogo tra le parti.
E già qui di carne al fuoco ce ne sarebbe per molti e molti giorni e post, ma scelgo quella che più mi interessa, anche perché mi ricollego al sondaggio chiuso settimana scorsa: scelgo il tema della giustizia. Evito anche i giudici: mi sembra una causa persa, dato che oramai sono alla stregua dei comunisti.
Ingenuamente nel piccolo sondaggio (grazie alle nove anime pie che hanno votato) chiedevo se la giustizia fosse ancora eguale per tutti o meno: dico ingenuamente perché approvato il lodo Alfano, ormai non si hanno più dubbi su questo punto. La giustizia non sarà più uguale per tutti, e lo sarà per legge. Pertanto la domanda va modificata: sì, ma come? Rispetto quale visuale della situazione? Ci sono a mio avviso vari punti di vista, varie vie di modifica: posto che l'articolo 3 della costituzione non ha più molto senso, ossia i cittadini non sono più tutti uguali davanti alla legge, le conseguenze a questo punto possono essere diverse.
In primo luogo può nascere una nuova classe, un'evoluzione diciamo, del cittadino semplice: il megacittadino, o il politicittadino, come preferite. In sostanza si realizza quello che già Orwell nella "Fattoria" aveva teorizzato: ci sono cittadini più uguali degli altri, così come lo erano i maiali. Ci sono cittadini al di sopra della legge, che possono delinquere a loro piacimento senza la paura di venir processati, dal momento che rivestono una delle quattro più alte cariche dello stato, su mandato degli elettori. L'elezione è condizione sufficiente, nonché necessaria, per essere immuni: capito che storia? A saperlo conviene lasciare ingegneria e buttarsi in politica.
Una visione alternativa, di stampo prettamente comunista, è che alla base ci sia un progetto in via di realizzazione: l'accentramento del potere in un'unica figura, il premier, come voleva la P2, di cui Berlusconi ha fatto (e fa) parte. Insomma la tanto criticata democrazia sta andando a puttane, per lasciar posto a: una dittatura? un'oligarchia? uno stato totalitario? un regime di tipo nazi-fascista?
[Che questa visione sia catastrofista? Che siano i comunisti i veri nemici della democrazia, e che siano loro a proporre e diffondere una simile lettura?]
I segnali sono davvero terrificanti: limitazione della libertà di stampa e parola (legge sulle intercettazioni), creazione per legge di una casta di cittadini intoccabili (lodo Alfano), schedatura dei rom/distinzione razziale (decreto sicurezza). Se è così che si vuol far rinascere la democrazia italiana, credo che andrebbe rivista la definizione di democrazia.
Pensateci, se potete riflettete, e ancora meglio passate parola.

Nessun commento: